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Immigrazione Milano: 10 piccole storie di gente comune

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Milano è la mia città. Una città che negli ultimi anni ha visto cambiare il tessuto sociale per effetto delle migrazioni che ormai da tempo interessano l’Europa, vista come meta di arrivo da tanti emigranti in cerca di un futuro migliore. Gente alla ricerca di un lavoro che gli consenta una vita dignitosa a riparo da guerra e miseria. Molti di questi immigrati lasciano il loro paese e gli affetti di una, famiglia, per la quale, quasi sempre, costituiscono la principale fonte di reddito. Separazioni dolorose. Sono spesso giovani, anche istruiti, che accettano qualsiasi lavoro gli venga offerto pur di guadagnare del denaro da inviare alla famiglia rimasta al paese.Non è però sempre così. Talvolta le loro storie sono diverse: storie di amori, di fuga, di guerra, di malattia, di desiderio di conoscenza. In una parola: di “vita”. L’uomo ha sempre viaggiato e io penso che non sia giusto (forse impossibile) fermare questi flussi perchè possono costituire una ricchezza per le nostre società del presente e del futuro. Immigrati che vengono nel nostro paese per lavorare e per vivere in pace ed amicizia, visti troppo spesso come intrusi, come ladri di opportunità e di futuro o addirittura come delinquenti. In reatà sono, quasi sempre, persone che vogliono vivere una vita normale. L’obiettivo del mio lavoro fotografico è stato proprio quello di raccontare questa normalità. Per seguire il mio reportage sono entrato in contatto con persone meravigliose, che hanno creduto in me e che mi hanno raccontato la loro vita. Che si sono aperte mostrandomi il loro cuore. Uomini e donne che si sono emozionati raccontando di una storia o di un passato di dolore. Non posso che ringraziarli per avere condiviso con me la loro storia, mostrandomi e confermandomi ancora una volta quanto possa essere grande e pura la bellezza dell’ “Essere Umano”.

Massimo Allegro


Ringrazio Rocio, per quello che ha fatto e che sta facendo per Hector. Leslie, per i suoi bei sogni di futuro. Tina, per essere il fulcro di una famiglia dispersa. Tanor per il suo grande impegno nella fratellanza muride. Didi, per il ricordo della nonna e per la sua bella positività. Inga, per la sua incrollabile tenacia. Amit, per la sua giovinezza e spensieratezza. Hatem per la sua tolleranza e per quanto fa per l'integrazione. Youssef, per la sua storia incredibile e per la sua fede incrollabile. Sofia per la sua determinazione e per aver viaggiato per "amore".


 
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