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Lalibela

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Situata a 2500 metri sul livello del mare, Lalibela è una città nel nord dell'Etiopia famosa per le chiese monolitiche scavate nella roccia. Seconda solo ad Axum, Lalibela una delle città più sacre dell'Etiopia e un importante centro di pellegrinaggi.
La  popolazione di Lalibela è quasi completamente cristiana ortodossa etiope. L'Etiopia fu una delle prime nazioni che adottarono il cristianesimo nella prima metà del IV secolo, e le sue radici storiche risalgono al tempo degli Apostoli.
La città trae il nome dall'imperatore etiope Gebre Mesqel Lalibela (che governò l'Etiopia tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII secolo). Venerato come santo, dopo aver visitato Gerusalemme l'imperatore volle costruire una nuova Gerusalemme come sua capitale in risposta alla conquista dell'antica Gerusalemme da parte dei musulmani nel 1187. Ogni chiesa è stata scolpita in un unico blocco di roccia a simboleggiare spiritualità e umiltà. Alla fede cristiana si ispirano molti aspetti del luogo, a cui sono stati attribuiti nomi biblici: anche il fiume di Lalibela è conosciuto come il fiume Giordano. La città rimase capitale dell'Etiopia dal tardo XII al XIII secolo.
Le chiese rupestri, devono aver impegnato i costruttori per un tempo molto più lungo del tempo che è durato il regno di Lalibela. Gli storici e gli archeologi non sono concordi. Alcuni ritengono che la costruzione sia contunata dopo la morte di Lalibela anche nel XIV e XV secolo mentre altri ritengono che la costruzione di acune fosse iniziata oltre 500 anni prima.
La più bella e meglio conservata delle chiese di Lalibela è la famosa Bet Giorgis (casa di San Giorgio). Le chiese più importanti e più visitate sono la Biete Medhane Alem (Casa del Salvatore del Mondo), la Biete Maryam (Casa di Maria), la Biete Golgotha Mikael (Casa del Golgota Mikael),  la Bet Amanuel (Casa dell'Emmanuel), la Biete Abba Libanos (Casa dell' Aabuna Libanos); la Biete Gabriel-Rufael (Casa degli angeli Gabriele e Raffaele) e la Biete Lehem (casa del Sacro Pane).
Durante le festività natalizie, le chiese sono visitate da centinaia di migliaia di pellegrini che intraprendono lungi tragitti a piedi da tutto il paese per passare qui il Natele copto, che a differenza di quello cattolico, ricorre il 7 gennaio.
Le chiese sono visitate durante tutto il periodo ma la notte della vigilia le chiese sono assalite da centinaia di migliaia di fedeli che si sistemano all'addiaccio e passano la note fra preghiere, inni e la lettura dei vangeli.
 
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